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Un caffè con Ferdinando Luisi : Calcio e Identità

Il futuro del Sud: “Senza mezzi termini : la piena indipendenza! Macroregione, federalismo, autonomia? Se attraverso queste stazioni intermedie l’arrivo é all’indipendenza, allora sono disposto a partecipare al viaggio. “

Ferdinando Luisi , padre di tre figli, nato a Benevento nel 1958, maturità classica, si trasferisce dall’età di 18anni a Napoli per il periodo del corso di laurea in Medicina e Chirurgia di 6 anni. Successivamente consegue anche la Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva (4 anni) e la Specializzazione in Medicina del lavoro (4 anni). Quindi Medico Chirurgo con esercizio della professione in Campania fino al 1988. Dal luglio del 1988 ad oggi vive e lavora in Friuli Venezia Giulia come Dirigente responsabile di Unità Territoriale in un Ente Pubblico. Oggi gli mancano 5 anni alla pensione .

Inizia il suo percorso identitario in maniera più concreta e dando attenzione anche alla documentazione revisionista, dal 2003.

Diventa attivista politico nel Movimento di Insorgenza Civile, dopo aver conosciuto Nando Dicè e viene nominato referente al Nord per tale movimento. Partecipa a numerosi incontri, sul territorio Lombardo e del Triveneto, con altre persone facenti parte di movimenti identitari del Nord (in prevalenza veneti e friulani). Collabora come Insorgenza Civile a numerose iniziative territoriali in FVG con il Front Furlan, fino ad arrivare ad un progetto di presentazione come lista unica alle regionali, non concretizzatosi per motivi non legati all’accordo esistente con il movimento identitario. Partecipa a numerose manifestazioni a Napoli con Insorgenza Civile, tra cui quella contro il pedaggio della tangenziale.

Come rappresentante di Insorgenza Civile e Siamo Tutti Briganti ha partecipato più volte all’evento commemorativo di Fenestrelle, dove abbiamo tra l’altro fatto conoscenza reciproca.

L’intervista stavolta non è per un libro o una canzone ma per affrontare l’agone del tifo: Luisi è da anni responsabile culturale del Club Napoli di Udine (che organizza eventi, convegni e manifestazioni di carattere sociale, come la marcia per la Terra dei Fuochi 5th nel febbraio 2014 a Udine), ed è anche capo redattore del giornalino del club ‘A voce d’ ‘a Sirena, diretta da Lorenzo Del Boca.

Da dove sboccia l’interessamento per gli argomenti che tratti?

Devo tutto a Nando Dicè, Mario Picariello, Sergio Montella, Gianluca Bozzelli e te, Fiore. Devo tutto alla vostra esperienza identitaria, che ha permesso la mia crescita identitaria.

Cosa pensi del revisionismo storico borbonico e duosiciliano?

È un percorso fondamentale per una ricostruzione della storia in maniera più equilibrata. Deve servire, fondamentalmente, ad un recupero di una coscienza identitaria, specialmente nelle nuove generazioni. Serve, là dove necessario a trasformare il sentimento di inferiorità e sudditanza in quello di fierezza ed orgoglio. Ovvio che il percorso revisionista non basta se resta l’unico percorso di una ricostruzione del nostro futuro a 360°. Il recupero della verità storica é il carburante, la fonte di energia, l’iniezione di fiducia per tornare ad intraprendere e credere in sé stessi.

La tua esperienza con il Club Napoli Udine?

Nasce circa dieci anni fà per l’amore del Napoli. Il Club Napoli di Udine mi ha permesso, durante la mia presa di coscienza identitaria, di trasferire le mie conoscenze e i miei interessi nella comunità intraprendendo percorsi sociali e culturali. È lì che ho conosciuto mia moglie Morena, una donna splendida, che condivide le mie lotte ed il mio impegno identitario. La nascita del giornalino ‘A voce d’ ‘a Sirena é anche opera sua.

Raccontaci la tua esperienza di militante di Insorgenza Civile?

Un esperienza meravigliosa che rifarei all’ infinito. Scendere da Udine a Napoli per partecipare agli incontri del Direttivo, agli eventi organizzati era per me un tuffo nella gioventù. Si proprio così mi sentivo così terribilmente giovane ogni volta che partecipavo alle esperienze insorgenti. Insorgenza Civile per me é stata una vera e propria esperienza di militanza. Insorgenza Civile ha rappresentato un’emozione. E mi emoziona ancora pensare a quegli anni.

Quale futuro ti auguri per il Sud?

Senza mezzi termini : la piena indipendenza! Macroregione, federalismo, autonomia? Se attraverso queste stazioni intermedie l’arrivo é all’indipendenza, allora sono disposto a partecipare al viaggio.

Cosa rappresentano per te ora le Due Sicilie?

Popolazioni e luoghi omogenei per aspetti sociali, culturali ed economici. Mi spingo oltre. Il territorio dell’ex Regno delle Due Sicilie oggi ha grande difficoltà a diventare uno Stato, ma resta ancora Nazione.

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