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Nel 1819
Primo osservatorio astronomico di Capodimonte (Napoli)

L'Osservatorio Astronomico di Capodimonte a Napoli fu istituito da Giuseppe Bonaparte con un decreto del 29 gennaio 1807 presso l'antico monastero di san Gaudioso a Caponapoli. L'astronomo Giuseppe Cassella fu il primo direttore della specola partenopea. Con l'arrivo sul trono di Napoli di Gioacchino Murat, l'astronomo Federigo Zuccari ottenne dal re francese l'ordine che si costruisse un nuovo edificio dalle forme monumentali. Murat approvò l'impresa l'8 marzo del 1812 e il 4 novembre fu posta la prima pietra del nuovo osservatorio con una solenne cerimonia presieduta dal ministro Giuseppe Zurlo.

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Per la edificazione dell'osservatorio astronomico si scelse la collina di Miradois[2], un'altura vicina alla reggia di Capodimonte a Napoli che prendeva il nome dalla villa cinquecentesca del marchese di Miradois, reggente della Gran Corte della Vicaria, da dove si può ammirare lo splendido panorama della città e del golfo di Napoli. Il progetto fu affidato all'architetto Stefano Gasse che realizzò un grandioso e monumentale edificio in stile neoclassico, il primo che si progettasse nella capitale del Regno di Napoli. I lavori terminarono nel 1819, quando sul trono di Napoli era ritornato Ferdinando I di Borbone, sotto la supervisione dell'astronomo Giuseppe Piazzi e dell'architetto Pietro Bianchi. La sera del 17 dicembre 1819 l'astronomo Carlo Brioschi compì la prima osservazione dal nuovo osservatorio osservando la stella α Cassiopea [3].

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Gli astronomi di Capodimonte si muovevano sul filone classico dell'astronomia di posizione e rispondevano alla vocazione pratica e quotidiana del tipico osservatorio ottocentesco: la misura e regolazione del tempo civile, ossia l'indicazione del tempo esatto, e le rilevazioni di carattere meteorologico. L'apertura verso altre scienze non fu favorita: eppure, è proprio dagli interscambi tra matematicachimica e fisica che nacque e si sviluppò a livello internazionale il nuovo settore dell'astrofisica. 

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Prima dell'istituzione dell'Osservatorio, già nel 1751 si era pensato di istituire a Napoli un osservatorio, prima nel complesso militare di Pizzofalcone e poi, il 28 marzo 1791Ferdinando IV acconsentì che si creasse una specola astronomica nell'ala nord est dell'attuale museo archeologico nazionale. Il sito non fu ritenuto idoneo e dell'antico progetto dell'architetto Pompeo Schiantarelli e dell'astronomo Cassella fu realizzata la sola meridiana nel salone centrale dell'edificio.[4]

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Fonte wikipedia

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