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Corvetta_Zeffiro.jpg
Brigantino Zeffiro, varato a Napoli
il 19 dicembre 1832

Costruita tra il 1832 ed il 1833 nell'Arsenale di Napoli per la Marina del Regno delle Due Sicilie, la nave era un brigantino da 18 cannoni con batteria in barbetta, ovvero con i pezzi disposti sul ponte di copertaScafo in legno con carena ricoperta di piastre in rame rivettate, la nave aveva gli alberi di trinchetto e maestra a vele quadre e quello di mezzana a vele auriche (armamento velico a brigantino a palo), ragion per cui, nella Marina borbonica, era classificata non corvetta ma brigantino. Veloce e manovriera anche in condizioni di mare formato, la Zeffiro venne impiegata principalmente, per compiti logistici e di trasporto.

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Nel marzo 1833 il brigantino, appena entrato in servizio, venne aggregato ad una Divisione del Regno delle Due Sicilie che prese parte, insieme ad una Squadra sarda, ad un'azione dimostrativa contro il Bey di Tunisi: l'azione era stata decisa il 23 marzo, con un accordo congiunto sabaudo-borbonico, in seguito ad un'offesa provocata dal Bey contro il Regno di Sardegna, ovvero la cattura di una feluca sarda. Il 28 marzo 1833 lo Zeffiro, insieme alla fregata Regina Isabella, alla corvetta Cristina ed al brigantino Principe Carlo, salpò da Napoli (la formazione era comandata dal capitano di fregata Marino Caracciolo di Torchiarolo), fece tappa a Palermo ed il 10 maggio si congiunse al largo di Tunisi alla Squadra sarda del contrammiraglio Giorgio De Viry: il Bey si decise infine a cedere ed a rendere omaggio alla bandiera sarda, firmando poi, il 17 novembre, un trattato d'amicizia con il Regno delle Due Sicilie. Nell'occasione lo Zeffiro trasportò il generale piemontese Federico Montiglio, inviato a dirimere la contesa.

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Il 17 maggio 1834, in seguito ad atti ostili da parte del Marocco, che stava approntando delle navi corsare, lo Zeffiro, unitamente alla fregata Regina Isabella, alla corvetta Cristina ed alla goletta Lampo, lasciò Napoli – la formazione era comandata dal retroammiraglio Staiti –, e venne inviata nelle acque dello stato nordafricano per proteggere i commerci del Regno delle Due Sicilie. In seguito alla dimostrazione di forza (un sostanziale deterrente) costituita dalla presenza delle quattro navi, il Sultano del Marocco acconsentì a firmare, il 25 giugno 1834, un trattato di libero commercio con la monarchia del Regno delle Due Sicilie.

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Sempre nel 1834 lo Zeffiro trasportò a Londra e Falmouth gli equipaggi destinati ad armare gli avvisi a ruote Ferdinando II e Nettuno, in costruzione nel Regno Unito.

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Nel 1836 il brigantino operò in Adriatico, mentre nel 1838 fu impiegato per trasportare truppe in Sicilia e nel 1840 prese parte ad esercitazioni e manovre di squadra nel golfo di Napoli.

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Il 7 luglio 1846 la nave, insieme ad altre dieci unità (pirofregate Ruggiero, RobertoErcoleArchimede, fregata a vela Regina Isabella, brigantini Intrepido, Principe Carlo, Valoroso e Generoso, avviso Delfino), salpò da Napoli in formazione con la corvetta Cristina, che aveva a bordo i sovrani delle Due Sicilie, il duca di Calabria, il conte di Trapani, le principesse Carolina Ferdinanda ed Amalia con il marito di quest'ultima Sebastiano, e quattro giorni più tardi, alle sette del mattino, giunse a Messina.

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Trasformato temporaneamente in nave ospedale nel 1851, l'anno successivo lo Zeffiro venne sottoposto ad un turno di lavori e quindi adibito a compiti di nave scuola per gli Allievi del Collegio di Marina, ruolo che mantenne sino al 1858-1859. In questo periodo l'unità, insieme al brigantino Valoroso ed alla fregata Amalia, venne impiegato per crociere d'istruzione dei guardiamarina una volta all'anno.

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Fonte: wikipedia

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