top of page
Enrico_Cialdini.jpg
Cialdini fu lo stragista delle popolazioni del Regno delle Due Sicilie dal 1860 al 1875, praticamente il boia dei nostri avi:
https://www.youtube.com/watch?v=ZVBJNMwbo2Y&fbclid=IwAR1kLUcAZkR3yjaQLN2kNgSH4m6r7o9v2IGzG5DRd4IciuhcBI0nFxJ24rY

Nell’agosto 1861 Cialdini venne inviato a Napoli, con poteri eccezionali per affrontare l’emergenza del brigantaggio (pochi giorni prima, il 15 luglio, era stato nominato Luogotenente del Re Vittorio Emanuele II nell’ex Regno delle Due Sicilie).
In una seconda fase, comandò una dura repressione messa in atto attraverso un sistematico ricorso ad arresti in massa, esecuzioni sommarie, distruzione di casolari e masserie, vaste azioni contro centri abitati come l’eccidio di Casalduni e Pontelandolfo, nell’agosto 1861.

​

L’obiettivo strategico consisteva nel ristabilire le vie di comunicazione e conservare il controllo dei centri abitati. Gli strumenti a sua disposizione venivano, nel frattempo, incrementati con l’istituto del domicilio coatto e la moltiplicazione delle taglie. Le forze a sue disposizione consistevano in circa 22.000 uomini, presto passati a 50.000 nel dicembre del 1861.
A cavallo degli anni 1862 e 1863 le truppe dedicate alla repressione vennero aumentate sino a centocinquemila uomini (circa i due quinti delle forze armate italiane del tempo) e Cialdini poté riassumere l’iniziativa, giungendo ad eliminare le grandi bande a cavallo ed i loro migliori comandanti e, soprattutto, ad estinguere il cosiddetto “focolaio lucano“.

​

Con l’azione di Cialdini la lotta contro il brigantaggio aveva raggiunto il risultato strategico principale, cancellando le premesse per una possibile sollevazione generale delle province meridionali. Con estrema crudeltà non solo contro i Briganti stessi, ma anche contro la popolazione accusata di appoggiarli, talvolta senza alcun fondamento, il generale ottenne lo scopo di annientare completamente la resistenza del sud, la quale non era ancora terminata, pur essendone venuti largamente meno i connotati di azione collettiva, avendo perso al contempo anche l’appoggio popolare. La resistenza degenera, sempre più spesso, in mero banditismo. Nel 1867, Francesco II delle Due Sicilie sciolse il governo borbonico in esilio e, solo nel gennaio 1870, il governo italiano soppresse le zone militari nelle province meridionali, sancendo così la fine ufficiale della resistenza.

​

fonte: Wikipedia

bottom of page