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Analisi_stemma_Regno_delle_Due_Sicilie.j
Descrizione della bandiera nazionale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La prima vera e propria bandiera del regno delle Due Sicilie però fu creata sotto il governo di Gioacchino Murat, a seguito dello statuto di Baiona, quando per la prima volta in una costituzione, e nella diplomazia internazionale, veniva ufficialmente sancita la nascita dello stato delle Due Sicilie, secondo la denominazione che precedentemente era stata adottata da Alfonso V d'Aragona per contrassegnare l'unione delle corone di Sicilia (Napoli) e Trinacriain un unico stato. La bandiera del Murat consisteva nel nuovo stemma delle Due Sicilie entro una cornice rettangolare che riprendeva i colori degli Altavillare di Sicilia e detentori della legazia pontificia in Sicilia, e quindi del potere religioso, oltre che di quello politico e militare.

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La seconda bandiera, adottata nel 1848 in occasione della prima guerra di indipendenza e abbandonata nel 1849, era la bandiera precedente ornata di un bordo rosso ed uno verde, assieme al bianco i colori italiani. La terza e ultima bandiera, adottata nel 1860 per decisione di Francesco II e usata fino alla caduta del Regno, era il tricolore italiano caricato dell'emblema reale. Quest'ultima bandiera fu quella utilizzata dai borbonici all'assedio di Gaeta. Fulco Salvatore Ruffo di Calabria, IX principe di Scilla, uno dei membri della corte di Francesco II in esilio, in una lettera al generale spagnolo José Borjes, inviato nell'Italia meridionale per guadagnare alla causa legittimista il brigantaggio, gli raccomandò l'uso della bandiera tricolore:

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«La questione della bandiera è anche assai delicata. Gaeta si è resa immortale colla bandiera tricolore, in mezzo a cui vi era lo scudo dei Borboni. È questa la bandiera adottata dal re ed a cui egli prestò giuramento.

Se la bandiera bianca ha maggiore influenza sulle masse, voi potrete adottarla, mettendovi i nastri tricolori. Voi sapete che magnifica missione avrà Francesco II di risollevare la vera Italia, e di essere per eccellenza il re italiano e liberale nel buon senso.

I colori italiani furono insozzati dalla rivoluzione. Francesco II li purificherà forse.»

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Fonte wikipedia

 

 

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