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Fregata Torquato Tasso, varata a Castellammare di Stabia il 28 maggio 1856

Le sue caratteristiche tecniche principali erano le seguenti:

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– dislocamento: 1450 tonnellate;
– scafo in legno con carena ramata;
– dimensioni: 63,3 x 9,9 x 4,9 metri;
– due ponti;
– due alberi a brigantino – goletta con bompresso;
– 4 caldaie Guppy e macchina alternativa da 300 cavalli costruita a Pietrarsa (Napoli);
– armamento all’origine: 1 obice da 117 libbre con canna a ferro liscio, 1 cannone da 60 libbre a omba Myllar con canna a ferro liscio, 8 obici Paixans da 30 libbre con canna a ferro liscio, 2 cannoni da 12 libbre in bronzo su affusto (da sbarco);
– equipaggio: 178 uomini.
Affondò per fortunale il 21 febbraio 1860 al largo di Civitella del Tronto.

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Fonte: lavocedelmarinaio.com

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Si era incagliata il 10 febbraio 1860 a 400 metri al largo della foce del fiume Tronto a causa di un fortunale. Ai primi di marzo una tempesta la spezzò in due facendola inabissare. Era comandata dal capitano di fregata Napoleone Scrugli che finì sotto processo.

 

Era una nave da guerra, la pirofregata Torquato Tasso, inviata da Francesco II di Borbone (ultimo re delle Due Sicilie) in perlustrazione lungo la costa. Pesava 1.400 tonnellate, aveva 175 uomini a bordo (tutti salvi), dieci cannoni (per l’esattezza: nove obici e un cannone), era sospinta dall’unico motore a vapore costruito nel Real Opificio Meccanico di Pietrarsa (NA) nel 1856. Una rarità per l’epoca, in quanto i motori delle navi erano di fabbricazione inglese: la prima industria a costruirli nella Penisola fu il Real Opificio di Pietrarsa. Fu varata il 28 maggio 1856 nei cantieri di Castellammare di Stabia.

 

Un autentico  pezzo di storia. Il motore è l’unico componente meccanico della Torquato Tasso rimasto integro, ma giace a sette metri di profodità sommerso dall’acqua e dal fango e a 700 metri dalla riva (la distanza dalla battigia è aumentata perché il mare è avanzato). Una storia persa nel tempo, quella della nave da guerra di Francesco II di Borbone, riportata alla luce per iniziativa dei quartieri di Porto d’Ascoli.

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Fonte: adriatico24ore.it

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