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Nel 1834
Primo istituto per sordomuti

Fu fondato in Sicilia per volontà e munificenza di re Ferdinando II di Borbone con il Regio Decreto 28 giugno 1834. Il re aveva verificato la drammatica realtà dei sordomuti siciliani nel suo Regno delle due Sicilie, e la fondazione dell’istituto era un evento molto atteso.


L’Istituto per sordomuti era un complesso centrale che interessava tutta la Regione e il suo scopo era quello di aiutare i sordomuti tenuti in stato pietoso, analfabeti, umiliati da lavori pesanti ed in stato di schiavitù, al fine di istruirli e sopratutto dare loro una educazione cristiana.

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Tale compito fu portato avanti per opera primo del educatore siciliano, il Sac. Ignazio Dixidominus, il quale ebbe anche la prima direzione del Pubblico Istituto di Stato.


Il governo del regno acquistò la casa di proprietà del Conte Gagliani per destinarla a sede dello stabilimento convittuale nel 1836. Essa ospitò gratuitamente una quarantina di sordomuti di ambo i sessi e dispose a carico del bilancio statale le spese dovute al corpo insegnante e a tutto il personale del Regio Istituto.

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La realtà che riguardava i soggetti privi dell’udito, che nella regione siciliana erano più numerosi che nelle altre regioni indusse, a spese del regno, ad ampliare il fabbricato per accogliere confortevolmente l’Istituto.

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Il metodo per l’insegnamento ai sordomuti fu praticamente quello descritto da De L’Epèe, cioè il mimico-gestuale, la dattilologia e la scrittura mentre l’oralismo venne applicato sotto la direzione del Sac. Marzullo nel 1874. Quest’ultimo scrisse il manuale “Metodo pratico per insegnare a parlare ai sordomuti”.

Per effetto della legge 3.8.1862 l’istituto aveva perduto il suo carattere governativo ed era stato trasformato in Ente di beneficenza.

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Fu nel 1887 che finalmente poté acquisire la sua natura governativa con Regio Decreto 30.1.1887 n.4493 che incluse il personale dell’Istituto nel ruolo di personale statale.

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L’Istituto Statale per i sordomuti di Palermo è il terzo ed ultimo istituto governativo pubblico dopo quelli di Roma e di Milano, nonché si situa al ventesimo posto nella cronologia di fondazione delle scuole per sordi in Italia.

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Con il Regio Decreto 26.4.1928, n.1297, concernente l’approvazione del Regolamento generale sui servizi dell’istruzione elementare dello Stato venne sancita, fra l’altro, tutta la disciplina dell’ordinamento dell’Amministrazione dell’Istituto palermitano ed anche degli altri due Istituti statali per sordomuti d’Italia (Roma e Milano). Questa fu affidata al Consiglio di Amministrazione composto da un Presidente, tre Consiglieri (uno dei quali possibilmente in rappresentanza dei sordomuti), dal direttore dell’Istituto stesso ed eventualmente da altri due membri designati da Enti Pubblici. Tale disciplina regolava il mantenimento di non meno di 25 posti gratuiti. Il Presidente ed i membri del suddetto consiglio, ad eccezione del direttore, sono nominati su proposta del Ministero della Pubblica Istruzione con apposito decreto presidenziale (art.474).

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Nei tempi passati la presenza dei sordi nelle scuole speciali era maggiore ma essa diminuì progressivamente a causa dell’inserimento scolastico dei sordi nelle scuole normali. Anche l’Istituto di Palermo cominciò a risentire della diminuzione delle ammissioni alla scuola. Inoltre nella città di Palermo esiste un altro istituto per sordomuti gestito dai religiosi. Infine il prolungamento della gestione commissariale ebbe conseguenze negative sulla razionalizzazione dei servizi per non udenti, come le classi integrate, un centro di rieducazione ambulatoriale e i servizi audiologici, un centro di coordinamento e di documentazione per i sordi, il museo storico-culturale dell’Istituto palermitano ed altre modalità di aggiornamento relativo all’ambito dell’educazione dei sordi.

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SAC. IGNAZIO DIXIDOMINUS

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Sacerdote siciliano dotato di amore e di grande carità egli raccolse alcuni sordomuti poveri dopo aver appreso il metodo di insegnamento nell’Istituto napoletano gestito dalla legislazione del regno delle due Sicilie, e tentò di dare artificialmente la parola ai sordomuti mediante il suo sistema di pronunzia articolata. La prassi nel suo Istituto, dove assunse la prima direzione affidatagli dal Governo del Regno, fu l’insegnamento del metodo mimico-gestuale, la dattilologia e la lettura labiale, che permisero di insegnare più rapidamente ai sordomuti in classi numerose.
Scrisse alcuni brani sul suo esperimento metodologico, e quando l’epidemia di colera colpì la città di Palermo facendo molti morti anche lui rassegnò l’anima al Signore, serenamente, dopo giorni di agonia terribile. Salì al cielo nel 1837.


Nella storia dell’educazione dei sordi il sac. Dixidominus fu considerato il maestro dei sordomuti in Sicilia. Fondatore e primo direttore del pubblico istituto palermitano egli seppe restituire civilmente i sordomuti siciliani alla società, nel lontano ottocento.


Il suo successore Don Gaetano di Leo resse bene i difficili momenti dell’Istituto, divenuti tali a causa dell’immatura morte del suo predecessore.

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SCUOLA DI METODO “ERNESTO SCURI”

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Nell’Istituto Statale ebbe sede l’importante scuola di metodo per l’abilitazione dei maestri all’insegnamento specializzato ai minorati dell’udito, autorizzata dal Ministero della Pubblica Istruzione nel 1959 e che riporta il nome di Ernesto Scuri (Educatore dei sordi e noto direttore dell’Istituto di rieducazione del “Real Albergo dei Poveri” di Napoli), voluta dal suo figlio Decio, direttore della suddetta scuola, unica in Sicilia nel suo genere.

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Note di evidenza e riepilogative

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1834 – Fondazione dell’istituto governativo per sordomuti con Decreto 28.6.1834;
1837 – Immatura morte del primo educatore siciliano sac Dixidominus Ignazio;
1888 – Applicazione del metodo “Oralismo”;
1928 – L’Istituto Sordomuti è uno degli Istituti disciplinati con l’ordinamento scolastico statale con R.D. 26.4.1928 n.1297 nella sede di Via Cavour n.6;
1952 – Riorganizzazione dell’Istituto sotto la direzione del Prof. Decio Scuri;
1959 – Fondazione della scuola di metodo “E.Scuri”;
1962 – Nuovi servizi audiologici e riabilitazione;

 

Fonte: storiadeisordi.it

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