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Nel 1752
Prima accademia delle belle arti a Napoli

Nel 1752Carlo III di Borbone istituì le reali accademie del disegno e del nudo, presso i laboratori regi[4]. Sede delle Accademie era il complesso conventuale della chiesa di San Giovanni Battista delle Monache fondato ed eretto nel 1597 a spese del nobile Francesco del Balzo a seguito della monacazione della figlia.[5]

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Nel 1864 furono trasferite prima al Regio Palazzo degli Studi (divenuto nel XXI secolo museo archeologico nazionale) e poi alla sua sede attuale di via Santa Maria di Costantinopoli sorta a seguito della trasformazione del precedente complesso conventuale progettata da Errico Alvino. A seguito di questi lavori il chiostro del convento, detto di san Giovanniello, venne separato dalla chiesa di San Giovanni Battista delle Monache con la costruzione di via conte di Ruvo[6] e inglobato sul lato occidentale nel nuovo edificio; tale intervento ne ridusse le dimensioni.[7]

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I lavori che ebbero luogo per poter ospitare l'Accademia si inserivano in un piano di intervento urbanistico volto a riorganizzare l'area del Museo archeologico, della galleria Principe di Napoli e di via Port'Alba. Inoltre, assieme al conservatorio di San Pietro a Majella, al già menzionato Museo e al teatro Bellini, l'area era destinata a diventare ancor più un "polo delle arti".

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Il complesso fu duramente colpito dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale e l'Accademia chiuse i battenti fino al 1942. Quando riaprì, la sua organizzazione restava ancorata ai canoni della riforma Gentile e ciò cozzava fortemente con il rinnovamento della società italiana. In seguito agli eventi del "Sessantotto" l'attività dell'Accademia venne nuovamente interrotta. Negli anni ottanta l'Accademia è stata riorganizzata con lo scopo di renderla protagonista della vita culturale della città e dell'Italia Meridionale, a partire da un profondo restauro.

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Fonte: wikipedia

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