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Nel 1737
Il teatro lirico San Carlo di Napoli
https://www.youtube.com/watch?v=Zm4IN4m9x0o

«Gli occhi sono abbagliati, l'anima rapita. […] Non c'è nulla, in tutta Europa, che non dico si avvicini a questo teatro, ma ne dia la più pallida idea.»

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(Stendhal, Roma, Napoli e Firenze nel 1817)

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Il Teatro di San Carlo, già citato spesso semplicemente come Teatro San Carlo, è un teatro lirico di Napoli, nonché uno dei più famosi e prestigiosi al mondo.

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È tra i più antichi teatri d'opera chiusi in Europa e del mondo ancora attivi,[1] essendo stato fondato nel 1737, nonché il più capiente teatro all'italiana della penisola.[2][3] Può ospitare 1386 spettatori[4] e conta un'ampia platea (22×28×23 m), cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo più un ampio palco reale, un loggione ed un palcoscenico (34×33 m).[5][6] Date le sue dimensioni, struttura e antichità è stato modello per i successivi teatri d'Europa.

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Affacciato sull'omonima via e, lateralmente, su piazza Trieste e Trento, il teatro, in linea con le altre grandi opere architettoniche del periodo, quali le grandi regge borboniche, fu il simbolo di una Napoli che rimarcava il suo status di grande capitale europea.[7]

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Fondato per volontà di Carlo di Borbone, costruito da Giovanni Antonio Medrano ed Angelo Carasale per una capienza da 3.000 posti, fu inaugurato il 4 novembre 1737, proprio in occasione del giorno dell'onomastico del re,[1][8] dal quale prese il nome il teatro. L'opera che per prima in assoluto andò in scena fu l'Achille in Sciro di Domenico Sarro e libretto di Pietro Metastasio con Vittoria TesiAngelo Amorevoli ed il soprano Anna Peruzzi alla presenza del re. A Domenico Sarro vennero pagati, con apposita polizza emessa nel dicembre del 1737, 220 ducati «in soddisfazione della composizione del prologo ed opera in musica intitolata Achille in Sciro che si è rappresentata nel Teatro Reale di San Carlo il dì 4 novembre prossimo passato».

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Inizialmente fu sede esclusivamente dell'opera seria; l'opera buffa si dava in altre sedi della città, come il teatro Mercadante (al tempo denominato "Fondo dei Lucri") o il San Bartolomeo o il teatro dei Fiorentini.

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Nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana, provenienti dai conservatori della città. Questi erano su tutti: Leonardo LeoNiccolò PorporaLeonardo VinciJohann Adolf HasseGaetano LatillaNiccolò JommelliBaldassarre GaluppiNiccolò PiccinniAntonio Maria Gaspare SacchiniCarlo BroschiTommaso TraettaGiacomo TrittoGiovanni Paisiello e Domenico Sarro.

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Tra i cantanti si registrano i nomi della Tesi, Amorevoli, Anna Lucia De Amicis, Celeste Coltellini e Gaetano Majorano.

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Nel frattempo, il prestigio del San Carlo crebbe al punto da attirare diverse illustri personalità di fama internazionale. Andò infatti in scena nel 1752 la prima assoluta di Clemenza di Tito di Christoph Willibald Gluck con successo con Majorano, nel 1761 il Catone in Utica e nel 1762 l'Alessandro nell'Indie entrambe prime assolute di Johann Christian Bach, mentre negli anni successivi vi giunsero come ospiti Georg Friedrich HändelFranz Joseph Haydn ed il giovane Mozart, il quale comparve tra gli spettatori nel 1778.

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Nel 1774 avviene il successo della prima di Alessandro nell'Indie di Niccolò Piccinni con Gaspare Pacchierotti e nel 1779 di Ifigenia in Aulide di Vicente Martín y Soler con Luigi Marchesi e Giovanni Ansani.

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Intanto sul finire del Settecento il San Carlo accolse anche uno due dei più illustri compositori europei ed uno dei più importanti esponenti della scuola musicale napoletanaDomenico Cimarosa. Il Cimarosa, che era fino ad allora andato in scena solo nei teatri dei Fiorentini e San Bartolomeo, debuttò al teatro Massimo di Napoli solo nel 1782 con L'eroe cinese (dramma su libretto di Pietro Metastasio), nel 1783con Oreste per poi ritornare in scena solo in un'altra occasione, nel 1797, con l'Artemisia regina di Caria (dramma su libretto del Marchesini).

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Giovanni Paisiello, nel 1787, viene dato il compito di "sovrintendere all'Orchestra del San Carlo".

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Nel 1799, durante la Repubblica Napoletana, il San Carlo assunse la denominazione di Teatro Nazionale di San Carlo. Una volta caduta la Repubblica, poi, ritornò alla precedente denominazione.

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Fonte wikipedia

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