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Nel 1831
Reddito di cittadinanza nel Reame Due Sicilie.

Era il decreto n.131 del 4 gennaio 1831 che provvedeva di conferire un “assegno di disoccupazione per coloro i quali non possono assolutamente con il proprio travaglio sostenere se medesimi e la di loro famiglia”.

 

Questi sussidi erano temporanei o perpetui per coloro i quali “per fisico impedimento non potrebbero mai più sostentarsi con il loro travaglio”. Fu creata una apposita Commissione che stabiliva a chi dare questi sussidi e che dava preferenza a giovani orfani o abbandonati, vedove con figli in tenera età, vecchi, ciechi, individui isolati e tanti altri ancora. La Commissione aveva a disposizione un fondo speciale dal quale prelevava soldi in caso di “soccorsi urgenti”. La discrezione era la base di ogni intervento e l’identità di tutti coloro che avevano diritto all’assegno restava segreta:

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considerando esservi degl’individui o famiglie di tali condizioni che aborriscono il far manifesta la propria indigenza, la Commessione assumerà a sé il pietoso ufficio di ricercarle e conoscerle in modi occulti e diligenti onde prestar loro il soccorso che meritano con l’obbligo di custodire segretamente quelle notizie”.

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Fonte: belbasento.altervista.org

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Il primo esperimento di uno strumento di aiuto economico generalizzato risalirebbe al 1795 e sarebbe stato realizzato a Spennhamland, nell’Inghilterra meridionale, dove i magistrati obbligarono le parrocchie “a versare un sussidio che integri i salari dei lavoratori poveri, in modo da raggiungere una soglia che tenga conto della composizione della famiglia e che sia indicizzata sul prezzo del grano”.

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Fonte: lastampa.it

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