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Fregata Archimede, varata a Castellammare di Stabia
il 3 ottobre 1844

Costruita tra il 1842 ed il 1845 nei cantieri di Castellammare di Stabia per conto della Real Marina del Regno delle Due Sicilie, seguiva al vascello a due ponti Archimede (1795-1815) della stessa marina. L'unità era gemella dell’Ercole, ed era una delle prime due navi da guerra a vapore costruite nel Regno delle Due Sicilie. L'apparato propulsivo era costituito da quattro caldaie tubolari Gruppy e da una macchina alternativa a vapore Maudslay & Field, che imprimeva la potenza di 30 CV a due ruote a pale laterali articolate tipo Morgan, permettendo una velocità di 7 nodi ed un'autonomia, a tale velocità, di 192 ore.

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La nave aveva inoltre due alberi a vele quadre (armamento velico a brigantino), il secondo dei quali, l'albero maestro, divenne poi a vele auriche (brigantino goletta). L'armamento si componeva in origine di dieci bocche da fuoco: un cannone a canna liscia da 117 libbre, uno da 60 libbre, quattro obici lisci Paixhans da 30 libbre ed altrettanti in bronzo da 12 libbre.

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Nel 1848-1849, durante la rivolta indipendentista della Sicilia, la nave, al comando del capitano di fregata Viglieco, venne più volte inviata in Sicilia per reprimere la ribellione[3]. Nell'aprile del 1849 la pirofregata bombardò TaorminaMessina e Catania e, per ordine del comandante di squadra, tolse dalla bandiera i colori nazionali che vi erano stati aggiunti nel febbraio 1848 in seguito alla proclamazione dello Statuto. Il 2 aprile l'unità, insieme alle pirofregate Roberto e Carlo III, si portò nelle acque di tra Schisò e Taormina, che si arrese l'indomani sera.

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Successivamente la pirofregata effettuò numerose crociere nelle acque del Mar Mediterraneo, fino all'11 febbraio 1851, quando entrò nei cantieri di Castellammare per esservi sottoposta a lavori di grande manutenzione.

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Nel 1854 l’Archimede, al comando del capitano di fregata Gonzales, prese a rimorchio il brigantino statunitense Golden Rule, impedendo che naufragasse: per questa coraggiosa azione il Congresso di Washington insignì il comandante Gonzales di Medaglia d'oro al merito.

 

Il 20 aprile 1860, durante i moti siciliani che precedettero l'impresa dei Mille, l’Archimede venne inviata a perlustrare, insieme alla pirocorvetta Stromboli, la costa tra Mazara e Capo Passero. Il 27 maggio 1860, giorno dell'attacco garibaldino a Palermo, l’Archimede, al comando del capitano di fregata Carlo Flores ed assegnata alla squadra del brigadiere Luigi Chrétien, si trovava nel porto siciliano.

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Il 21 agosto 1860 la pirofregata cannoneggiò Torre Faro e catturò nello stretto di Messina, insieme ai rispettivi equipaggi e comandanti, circa quindici barche reduci dallo sbarco dei garibaldini della Divisione Cosenz a Favazzina.

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Successivamente, il 7 settembre 1860, la pirofregata, che si trovava a Napoli, disobbedì all'ordine di seguire Francesco II a Gaeta, e passò alla Marina sarda, come la maggior parte della flotta del Regno delle Due Sicilie.

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Fonte: wikipedia

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