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Nel 1841
Primo faro a luce lenticolare
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Napoli - PRIMO FARO a luce lenticolare

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REGNO delle DUE SICILIE 1841 - PRIMO SISTEMA di FARI da DIPORTO con segnalazione lenticolare a luce costante in Italia Tra i tanti Nostri Primati, va ricordato questo che non fu di poco conto, per uno Stato come il Nostro Regno, nel bel mezzo del MARE NOSTRUM e con la flotta mercantile più importante del Mediterraneo, terza al mondo, assieme alla Nostra ARMATA di MARE. Un Regno che estendeva i suoi domini al di qua ed al di là del Faro, e che per primo navigò a vapore verso le Americhe, non poteva non essere tra i primi ad attrezzarsi con metodi all'avanguardia e di assoluta efficenza. Il Faro a luce costante, permetteva una chiara visione alle navi che provenivano dal largo ed insieme a tutte le altre scoperte facevano, del Regno un luogo di eccezionale efficenza e di sicurezze. Nel 1843, venne installato a Nisida il primo faro lenticolare a luce costante. Tali fari furono installati negli anni successivi su tutte le coste del regno. Alla Mostra di Parigi del 1856 la tecnologia e la capacità dell'economia duosiciliane furono riconosciute unanimemente come le migliori in assoluto, subito dopo Francia ed Inghilterra. È significativo, a questo punto, fare una semplice riflessione e cioè che se nelle Due Sicilie erano state realizzate tante importanti opere, che avevano posto il Regno ai vertici degli Stati più progrediti del mondo, queste smentiscono con i fatti le affermazioni di arretratezza delle Due Sicilie. Se così non fosse, perchè queste opere non erano state realizzate prima dal Piemonte o dagli altri Stati preunitari? La complessità di queste opere, infatti, presuppone la presenza di scuole di alto livello, di valenti tecnici, di grandi industrie e di una sana economia e finanza, per cui se ne deve dedurre che, negli altri Stati preunitari, tutti questi fattori evidentemente non esistevano, o almeno non in tale misura. Tanto per fare un esempio, come prova di questa situazione di arretratezza del Nord, a Milano il Politecnico fu fondato solo nel 1863 ed il primo ingegnere si laureò nel 1870. Pochi principi italiani fecero tra il '30 e il '48 il bene che Sua Maestà Fredinando II fece al Nostro Regno. Mandò via dalla corte una turba infinita di parassiti e di intriganti: richiamò i generali migliori, anche di parte liberale, e licenziò gli inetti; ordinò le leve militari; fece costruire, primo in Italia, una strada ferrata, istituì il telegrafo, fece sorgere molte industrie, soprattutto quelle di rifornimento dell'esercito, che era numerosissimo; ridusse notevolmente la lista civile; mitigò le imposte più gravi. Giovane, forte, scaltro, voleva fare da sé, ed era di una attività meravigliosa. Educato da preti e cattolicissimo egli stesso, osò, con grande ammirazione degli intelletti più liberi, resistere alle pretese del papato e abolire antichi usi, umilianti per la monarchia napoletana. È passato alla storia come " Re bomba" e non si ricordano di lui che tale l'appellativo, quando, invece, difese il Regno dalle prove generali di quello che una decina di anni dopo si sarebbe ripetuto con lo sbarco del mercenario senza divisa, senza dichiarazione di guerra spalleggiato dagli inglesi e sempre in Sicilia).

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Dati Aggiornati al: 15-04-2019 21:56:51

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fonte wikieventi.it

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