top of page
rete-dei-lagni.jpg
1616: I Regi Lagni sono un'opera di canalizzazione e bonifica idraulica, avviata nel 1610 e terminata nel 1616

Etimologia

La designazione "lagni", generalmente attribuita a una deformazione dell'idronimo "Clanio", sembra essere in realtà la forma generalmente assegnata in area campana a corsi d'acqua contraddistinti da caratteristiche ricorrenti, a sua volta rientrante in un'antica designazione idronimica che ha riguardato l'intera penisola.

In questo modo sarebbe il Clanio a essere un lagno (sia pure molto noto anche grazie alla citazione riservatagli da Virgilio) per caratteristiche sue proprie e non i lagni (anche quando poco noti) a dovere il nome al Clanio. In questa prospettiva il nome "lagni" appare compatibile, in chiave storico-linguistica, con "Clanio", anticamente Clanis, essendone un'evoluzione pienamente possibile nell'area di pertinenza[2].

​

Storia

I Regi Lagni sono frutto di un'opera di canalizzazione e bonifica idraulica avviata, durante il predominio spagnolo in Italia, dal viceré di Napoli Pedro Fernández de Castro nel 1610 e terminata nel 1616, sotto direzione dell'architetto Domenico Fontana, per porre fine ad un problema che da secoli attanagliava la Campania Felix: le frequenti inondazioni del fiume Clanio[3] che tormentavano le popolazioni locali e impedivano lo sviluppo urbanistico sin dall'epoca pre-romana. Il primo lagno costruito fu il "Lagno Vecchio".

Nel XXI secolo la Regione Campania, con la delibera di giunta regionale n. 1344 del 6 agosto 2009, ha stanziato 50 milioni di euro per un piano d'azione di chiusura o risanamento ambientale e riqualificazione dei Regi Lagni. Al 2010 molti dei canali sono stati chiusi o bonificati.

​

Caratteristiche

Classificati oggi dal d. lgs. 152/1999 come corpo idrico artificiale[4], i Regi Lagni raccolgono acque piovane e sorgive convogliandole dalla pianura a Nord di Napoli per oltre 56 km da Nola verso AcerraBruscianoPomigliano d'ArcoAfragola, Giugliano e quindi al mare, tra la foce del Volturno e il Lago di Patria, estendendosi lungo 110 000 ettari pianeggianti dalle grandi qualità agrarie delimitati a nord-ovest dal litorale domizio e dal bacino del Volturno, a sud-est dall'area casertano-nolana e a sud-ovest dai Campi Flegrei.

La qualità delle sue acque è inquinata[1], come descritto nell'allegato 1, quanto segue:[5]

«I valori degli elementi di qualità biologica del tipo di corpo idrico superficiale presentano alterazioni gravi e mancano ampie porzioni delle comunità biologiche di norma associate al tipo di corpo idrico superficiale inalterato.
La presenza di microinquinanti, di sintesi e non di sintesi, è in concentrazioni da gravi effetti a breve e lungo termine sulle comunità biologiche associate al corpo idrico di riferimento.»

​

Comuni attraversati

​

Fonte wikipedia

​

bottom of page