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Nel 1821
Prima introduzione nel Regno delle Due Sicilie e poi in Inghilterra della medicina omeopatica da parte del dr. Francesco Romani, medico personale di Ferdinando IV di Borbone

di Giuseppe Catania
Tra le glorie della Città del Vasto figura, a titolo universale di merito, Francesco Romani, illustre e medico celebrato in tutta Europa, per avere sperimentato e introdotto la medicina omeopatica nella penisola e in Inghilterra.

Nacque a Vasto il 25 settembre 1785 da Eligio e Grazia Laccetti. Ebbe come docente nei primi studi Vincenzo Gaetani dei Padri Lucchesi e, successivamente frequentò il Seminario di Chieti. Tornato a Vasto insegnò belle lettere e venne nominato "invigilatore" delle scuole pubbliche.

Trasferitosi a Napoli si iscrisse alla facoltà di Medicina e si laureò brillantemente guadagnandosi la stima dei docenti.

Tornato a Vasto esercitò per breve tempo la professione presso l'Ospedale Civile per poi ritornare a Napoli per svolgere la sua attività medica, letteraria e filosofica, e qui iniziò a studiare ed applicare le cure omeopatiche, insieme al dott.Giorgio Necker di Melnich in Boemia, curandolo e riportandolo alla completa guarigione, tanto da essere considerato il primo medico a divulgare e ad applicare l'omeopatia.

Il dott.Cosimo de Horatiis,chirurgo e medico di corte di Francesco I di Borbone divenne l'allievo preferito e i numerosi successi conseguiti da Francesco Romani nel campo della cura omeopatica si diffusero nella penisola, in Abruzzo, Lazio, Toscana, Marche, Emilia Romagna e nel nord peninsulare, oltre ad affermarsi anche nella cura del colera che si era diffuso in Austria e Sassonia.

Francesco Romani,nel 1828 venne chiamato dal Conte Sebastiano de' Guidi, Medico di corte di Francesco V, per curare la sua consorte, adoperandosi fino alla sua completa guarigione.

Il Romani si recò in Inghilterra ospite per alcuni mesi del Conte Lord John Talbot, nel castello di Shrewsbury, nella contea di Derbyshire,dove gli fu consentito di allestire un ambulatorio per la cura omeopatica, sì da ottenere lusinghieri successi, insieme ad alcuni allievi, tra cui il medico di corte Giacomo Clark.

Rientrato in Italia nel 1834 Francesco Romani venne nominato medico di camera della Regina Maria Elisabetta di Borbone, madre del re di Napoli.

Scrisse numerose opere letterarie e poetiche, pubblicate a Napoli nel 1853, tra cui, ricordiamo il famoso sonetto "Sciarabàlleine", dedicato al maestro falegname Alessandro considerato esperto nelle opere di riparazione degli arredi delle chiese.

Francesco Romani morì a Napoli il 14 novembre 1852.

Generoso filantropo nel suo testamento redatto il 13 luglio 1852, destinò 600 ducati a favore della città natale, di cui "ducati cento serviranno per quattro maritaggi di ducati venticinque ciascuno a favore di quattro donzelle povere di Vasto appartenenti alla classe agricola" (da assegnare da una commissione composta dal sindaco e dal canonico teologo di Vasto, mediante sorteggio).

Dispose anche la fondazione di una scuola teorico-pratica di agricoltura con ciclo di studi triennali e con una borsa di studio di 30 o 40 ducati mensili e 70 ducati per le spese di viaggio per gli studenti provenienti da fuori Vasto, con l'impegno,al termine degli studi, di impartire lezioni di agronomia con la corresponsione di 25 ducati mensili di stipendio.

Fondò la "Cattedra Ambulante di Agricoltura (la seconda della penisola) con sedi staccate in Atessa, Gissi, Castiglione Messer Marino.

Veniva anche disposta 1 'assegnazione in dono di un terreno per orto sperimentale con la dotazione di 200 duca li i per la coltivazione di piante di ulivo e di cereali.

Un altro legato venne conferito alla Confraternita del Gonfalone della Chiesa di Santa Maria Maggiore, alla quale il Romani era confratello in gioventù, con obbligo dietro il lascito di 100 ducati, di celebrare una messa il giorno della sua morte e di recitare l'ufficio dei Morti.

Il Comune di Vasto ha intitolato "Piazza Belvedere Romani" fuori Porta Nuova.(l) 

(1)- su Francesco Romani il dott. Giuseppe Pietrocola ha pubblicato una completa vicenda storico culturale per le edizioni del "Club Amici di Vasto" (Tipografia Editrice Histonium "Carlo Marinucci" Vasto. 1987).

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Fonte: noivastesi.blogspot.com

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