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Regno di Sicilia al di qua del Faro o Regno di Napoli: Il termine ufficiale era  Regnum Siciliae citra Pharum, quindi quello ufficioso Regno di Napoli.

Regno di Napoli è il nome con cui è conosciuto nella storiografia moderna l'antico Stato esistito dal XIV al XIX secolo ed esteso a tutto il meridione continentale italiano. Il suo nome ufficiale era Regnum Siciliae citra Pharum, vale a dire Regno di Sicilia al di qua del Faro (in riferimento al Faro di Messina) e si contrapponeva al contemporaneo Regnum Siciliae ultra Pharum (Regno di Sicilia al di là del Faro), che si estendeva sull'intera isola di Sicilia. Utilizzato dagli storici[5][6] fu anche il nome Regno di Puglia, che trova la sua origine in età normanna[7], allorquando il territorio era parte integrante del Regno normanno di Sicilia. Quest'ultimo Stato fu istituito nel 1130, con il conferimento a Ruggero II d'Altavilla del titolo di Rex Siciliae dall'antipapa Anacleto II, titolo confermato nel 1139 da papa Innocenzo II. Il nuovo Stato insisteva così su tutti i territori del Mezzogiorno e della Sicilia, attestandosi come il più ampio degli antichi Stati italiani[8]..

Alla stipula della Pace di Caltabellotta (1302) seguì la formale divisione del regno in due: Regnum Siciliae citra Pharum (noto nella storiografia moderna come Regno di Napoli) e Regnum Siciliae ultra Pharum (anche noto per un breve periodo come Regno di Trinacria e noto nella storiografia moderna come Regno di Sicilia). Pertanto questo trattato può essere considerato l'atto di fondazione convenzionale dell'entità politica oggi nota come Regno di Napoli.

Il regno, come Stato sovrano, vide una grande fioritura intellettuale, economica e civile sia sotto le varie dinastie angioine (1282-1442), sia con la riconquista aragonese di Alfonso I (1442-1458), sia sotto il governo di un ramo cadetto della casa d'Aragona (1458-1501); allora la capitale Napoli era celebre per lo splendore della sua corte e il mecenatismo dei sovrani. Nel 1504 la Spagna unita sconfisse la Francia, e il regno di Napoli fu da allora unito dinasticamente alla monarchia spagnola, insieme a quello di Sicilia, fino al 1707, ed entrambi furono governati come due vicereami distinti ma con la dicitura ultra et citra Pharum e con la conseguente distinzione storiografica e territoriale tra Regno di Napoli e Regno di Sicilia. Benché i due regni, nuovamente riuniti, ottennero l'indipendenza con Carlo di Borbone già nel 1734, l'unificazione giuridica definitiva di entrambi i regni si ebbe solo nel dicembre 1816, con la fondazione dello Stato sovrano del Regno delle Due Sicilie.

Il territorio del Regno di Napoli inizialmente corrispondeva alla somma di quelli delle attuali regioni d'AbruzzoMoliseCampaniaPugliaBasilicataCalabria e in seguito Sicilia e comprendeva anche alcune aree dell'odierno Lazio meridionale ed orientale appartenenti fino al 1927 alla Campania, ovvero all'antica Provincia di Terra di Lavoro (Circondario di Gaeta e Circondario di Sora), ed all'Abruzzo (Circondario di Cittaducale e Cicolano).

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L'unità territoriale del Meridione: Ruggero II e la dinastia normanna

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L'isola di Sicilia e l'intera Italia meridionale a sud del Tronto e del Liri erano i territori che formavano il Regno di Sicilia, costituito di fatto nel 1127-1128 quando il conte di Sicilia Ruggero II d'Altavilla unificò sotto il suo dominio i diversi feudi normanni dell'Italia Meridionale (Ducato di Puglia e Calabria). Il titolo di Re di Sicilia fu istituito dall'antipapa Anacleto II fin dal 1130 e successivamente legittimato, nel 1139, da papa Innocenzo II. Alla fine del XII secolo, a seguito della sconfitta di Federico Barbarossa, lo Stato Pontificio aveva avviato con papa Innocenzo III una politica di espansionismo del potere temporale; papa Innocenzo IV, in linea col suo predecessore, rivendicò i diritti feudali dello Stato della Chiesa sul Regno di Sicilia, poiché i titoli regali sullo Stato erano stati assegnati ai normanni (Ruggero II) da Innocenzo II.

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La restante storiografia su wikipedia attraverso questo link:

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https://it.wikipedia.org/wiki/Regno_di_Napoli

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Fonte: wikipedia

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